PROPRIETÀ COSMETICHE DELL’ARNICA

L'oleolito di arnica, ottenuto per macerazione in olio vegetale delle sommità fiorite fresche della pianta, si utilizza soprattutto in caso di contusioni, distorsioni, dolori articolari e muscolari, e reumatismi. Scopriamo anche le proprietà cosmetiche di questo prodotto. È possibile trovarla nei pascoli tra i 1200 e 2800 metri di altitudine su Alpi, Appennini, Carpazi, Pirenei. In Italia è vietata la raccolta dei fiori di Arnica montana poiché è una specie protetta a rischio di estinzione.

L’oleolito di arnica, ottenuto per macerazione in olio vegetale delle sommità fiorite fresche della pianta, si utilizza soprattutto in caso di contusioni, distorsioni, dolori articolari e muscolari, e reumatismi. Scopriamo anche le proprietà cosmetiche di questo prodotto.

 

Le proprietà antinfiammatorie sono ascrivibili all’elenalina contenuta all’interno della stessa arnica. L’elenalina, infatti, è in grado d’inibire il rilascio del fattore di trascrizione NF-kB, uno dei principali fattori coinvolti nei meccanismi immunitari e nei processi infiammatori che avvengono nell’organismo.
Inoltre, sembra che l’elenalina sia in grado di ridurre la chemiotassi e la mobilità dei granulociti. Questo lattone sesquiterpenico promuove anche la stabilizzazione delle membrane lisosomiali, contribuendo così a ridurre l’area interessata dall’infiammazione.
L’azione analgesica, così come quella antisettica, invece è riconducibile – oltre che all’elenalina – alla diidroelenalina e ai suoi esteri. Queste molecole hanno dimostrato di essere dotate di attività sia battericida che fungicida.

L’Arnica montana è una pianta perenne di montagna della famiglia delle Composite, alta dai venti ai sessanta centimetri che da maggio ad agosto produce fiori giallo scuro con petali “spettinati”.

 

Come si prepara l’oleolito di arnica

Ancora oggi, in ambito cosmetico e terapeutico, si utilizza il macerato oleoso di Arnica. Il macerato oleoso o oleolito si ottiene facendo macerare in olio vegetale le sommità fiorite fresche della pianta, mentre la tintura di arnica è un estratto alcolico dei fiori essiccati.

I fiori di arnica vengono ricoperti di olio e fatti riposare per circa un mese in un barattolo chiuso esposto ai raggi solari, agitando di tanto in tanto; i fiori forniranno così un concentrato di principi attivi all’olio.

Al termine della macerazione, l’olio viene filtrato per eliminare tutti i residui dei fiori; l’oleolito che si ottiene ha un colore che va dal giallo all’arancione, un profumo leggero e lo si può utilizzare per preparare oli, creme e balsami.

L’olio vegetale di base con cui preparare il macerato può essere olio di girasole, di mandorle dolci, di arachidi o di oliva; in genere si preferisce l’olio di girasole per la preparazione degli oleoliti poiché non ha un odore caratteristico ed essendo un olio stabile non irrancidisce velocemente, a differenza dell’olio di mandorle dolci.

Per ovviare al problema dell’irrancidimento, in fase di preparazione si tende ad aggiungere all’oleolito una percentuale di Vitamina E, un antiossidante naturale.

A seconda dell’olio in cui si fanno macerare i fiori, l’oleolito sarà composto da acidi grassi tipici di dell’olio vegetale impiegato, oltre ai principi attivi dell’Arnica.

Questi ultimi in particolare sono:

  • l’olio essenziale del fiore, contenente timolo e mono e sesquiterpeni con attività antinfiammatoria, antibatterica e antivirale;
  • i lattoni sesquiterpenici con azione antinfiammatoria e analgesica;
  • carotenoidi, che oltre ad essere responsabili della colorazione dei fiori hanno proprietà antiossidanti e fotoprotettive;
  • fitosteroli, che migliorano la funzione barriera della pelle e la microcircolazione, inibiscono l’invecchiamento cutaneo, sono antinfiammatori e proteggono dall’azione nociva dei raggi solari.

L’utilizzo dei fiori dell’Arnica è diffuso da molti secoli soprattutto per curare stiramenti muscolari, distorsioni e contusioni, mentre un tempo era uso consumare le foglie essiccate per combattere tosse e bronchiti.

 

 

 

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